Non cooperatori
Furono così chiamati da britannici e statunitensi, i campi
di concentramento per i prigionieri di guerra italiani che, dopo l'8 settembre
1943, non vollero accettare la collaborazione col nemico.
La scelta dei "Non", se in argomento si potessero fare
paragoni, è stata più significativa e meritoria, perché
più difficile della scelta per la Rsi fatta da chi si trovasse in
Italia ed aveva, quindi, maggiori elementi di giudizio.
Quel rifiuto di collaborazione col nemico, da parte dei prigionieri
di guerra, darebbe legittimazione, se ce ne fosse bisogno, alla decisione
di quanti, in Italia, vollero continuare la lotta.
Gli alleati (fra loro, contro di noi) si permisero di chiamare "criminali"
i non cooperatori, ergendosi a giudici della Storia; chi non era con loro,
era un delinquente. Anche se, poi, dimostrarono, in altri modi, rispetto
per il rifiuto di collaborazione.
da "Continuità
Ideale'', n° 1 - gennaio 1989, a firma V.B. (vedi PERIODICI)
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